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«Problemi a scuola? Prova a lavorare»
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1. «Problemi a scuola? Prova a lavorare»
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da Il Corriere della Sera
18 febbraio 2003

«Problemi a scuola? Prova a lavorare»
Reggio Emilia: stage nelle aziende per gli alunni delle medie che mostrano difficoltà nello studio

REGGIO EMILIA - Stage in azienda per imparare un mestiere durante le scuole medie inferiori: se lo studente in classe rende poco, può sperimentare l’ingresso nel mondo del lavoro anche prima della fine della scuola dell’obbligo. Lo prevede un progetto che a Reggio Emilia sta ottenendo buoni risultati. Si chiama «Polo» ed è rivolto agli alunni che frequentano le medie inferiori e che hanno difficoltà a seguire il normale percorso didattico: fornisce loro la possibilità di partecipare, un paio di mattine ogni settimana, a stage personalizzati presso aziende artigiane o commerciali. Accanto a lettere e matematica, quindi, gli alunni - sono una settantina quelli coinvolti quest’anno - imparano l’abc di un mestiere. Il ventaglio è ampio, ce n’è per tutti i gusti: dall’idraulico alla parrucchiera. La scommessa su cui si fonda il progetto è che proprio questo mix di teoria e pratica possa mettere in circolo nei ragazzi energie nuove e una nuova voglia di imparare, sia sui banchi che fuori. Unica condizione: trattandosi di minorenni al confine con l’obbligo scolastico (ragazzini di 15-16 anni che ancora frequentano le medie inferiori), è necessario il consenso dei genitori.
Se lo studio interessa poco, ecco dunque un sistema per coinvolgere gli studenti in attività che diano loro più soddisfazione, facendone emergere la parte migliore e più «costruttiva». «Polo» non è una novità in assoluto: nasce invece sulle ceneri di un’iniziativa partita a livello nazionale negli anni ’90, ma rapidamente tramontata. A darle nuova linfa è stato il Comune di Reggio Emilia: «Polo» fa discutere ed è già diventato un «caso» in Italia.
Il presupposto: la collaborazione tra mondo della scuola e istituzioni comunali che, attraverso propri operatori, affiancano già i docenti nel percorso formativo di certi ragazzi, cercando di dare una risposta alle famiglie dei giovani più «difficili». L’idea di fondo è che il tempo, e le occasioni per imparare, sono preziose e non vanno sprecate: così, chi non ha troppa attitudine allo studio, anche durante la scuola dell’obbligo può essere aiutato a far emergere altri talenti, più pratici, ma non meno importanti.
L’aspetto che caratterizza il progetto è che, dopo un periodo di orientamento per capire le reali aspettative di ciascuno, accanto allo stage in una delle 160 aziende artigiane e commerciali che compongono la «rete», corre parallela la frequenza a scuola, ma con un percorso individualizzato e «riposizionato» secondo le esigenze individuali.
«E’ un’opportunità in più fornita alle famiglie - spiega il dirigente del Centro servizi amministrativi (già Provveditorato agli studi), Vincenzo Aiello -. In quell’età evolutiva i ragazzi possono manifestare difficoltà particolari. Essere magari insofferenti a restare sui libri ogni giorno, o trovarsi a disagio nel seguire i normali ritmi di apprendimento. Non vogliamo che si pensi ad una discriminazione nei confronti di chi ha problemi. Al contrario desideriamo favorire un miglior apprendimento integrato». E allora può essere utile - d’accordo docenti, operatori, mamme e papà - distogliere i ragazzini per qualche mattina dalle normali lezioni, senza che il filo con i libri si spezzi, e spalancare loro l’universo del lavoro.
In questi giorni il progetto «Polo» partirà anche nella media «Galileo Galilei» di Massenzatico, una frazione appena fuori città, in campagna. Lì è stata segnalata alle autorità scolastiche qualche situazione di disagio. La scorsa settimana c’era stato anche un incendio doloso: vandali erano entrati a scuola spaccando una finestra e dando fuoco al laboratorio di tecnica. «I genitori - spiega il dirigente Aiello - si sono lamentati per alcuni episodi di bullismo e di intemperanza. Ma non c’è alcun collegamento tra gli ultimi fatti e la partecipazione di alcuni alunni al progetto Polo. Ci stavamo lavorando già da settimane».

Luigi Manfredi


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Date: 18 Feb, 2003 on 07:30
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