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Commissariato il Cnr, via libera alla riforma
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1. Commissariato il Cnr, via libera alla riforma
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da Il Corriere della Sera
1 febbraio 2003

RICERCA
Sì alla riforma: Il coro di proteste non ha fermato il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato i tre decreti con cui vengono riformati
il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l'Istituto nazionale di fisica della materia e altri enti. Dimissionato il presidente del Cnr, Lucio Bianco: arriva il commissario Adriano De Maio (rettore dell'università privata Luiss).

L'ex presidente preannuncia ricorso al Tar. Centinaia di scienziati, fra cui la Levi Montalcini, restituiranno simbolicamente provette e microscopi.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il riordino degli enti di ricerca. Moratti: «Siamo disponibili al confronto». Levi Montalcini: «Aumenterà la fuga dei cervelli»

Commissariato il Cnr, via libera alla riforma

Il presidente «dimissionato»: ricorrerò al Tar. Gli scienziati: protesta a Montecitorio, restituiremo provette e microscopi

ROMA - Affondo finale del Consiglio dei ministri sulla riforma degli enti di ricerca. Malgrado le proteste di vasti settori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), dell’Istituto nazionale di fisica della materia (Infm) e di decine di università, ieri sera il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti ha rotto gli indugi facendo approvare i decreti che ridisegnano le finalità e le dirigenze di questi e altri enti. Duro colpo per il professor Lucio Bianco, attuale presidente del Cnr, che viene «dimissionato». La guida dell’ente è temporaneamente affidata a un commissario straordinario, il professor Adriano De Maio (rettore dell’università privata Luiss) che sarà affiancato da tre vice. ITER BREVE - I decreti saranno ora inoltrati alle Camere, che avranno sessanta giorni di tempo per discutere e licenziare il disegno. «Ma prima dell’approvazione definitiva del Parlamento, siamo disponibili ai contributi della comunità scientifica», ha ripetuto il ministro Moratti, rispondendo indirettamente all’accusa di riformare il sistema della ricerca senza avere prima consultato gli scienziati. La maggioranza prevede che il disegno di revisione possa tagliare il traguardo senza sussulti.
CONTENUTI - Secondo le intenzioni della Moratti la riforma punta a lanciare gli enti di ricerca verso i cosiddetti «obiettivi strategici» per lo sviluppo: biotecnologie, medicina, scienze dei materiali, ambiente e geologia, informazione e comunicazioni, tecnologie produttive, scienze giuridiche, socio-economiche e umanistiche. Per fare centro gli enti dovranno essere gestiti in maniera manageriale, rifondando le reti di ricerca, integrandole fra loro e col sistema produttivo.
ACCORPAMENTI - Passando dai contenuti alla pratica, il Cnr assorbe alcuni enti attualmente autonomi, come l’Infm (il cui presidente Flavio Toigo si è dimesso per protesta); ma perde alcuni istituti che si occupano di astrofisica e che saranno accorpati all’Inaf, l’ente che già tratta questa materia. Al Cnr e all’Inaf vengono introdotti i Dipartimenti, con responsabili di nomina governativa che dovranno coordinare i numerosi istituti. L’Agenzia spaziale italiana (Asi) è ristrutturata in «settori tecnici» per gestire attività di ricerca e applicative.
«ILLEGITTIMO» - Durissima la reazione del presidente del Cnr Bianco: «L’attuale consiglio direttivo dell’ente scade alla fine di marzo e non può essere commissariato prima del tempo. Se il governo intende farci decadere, compie un atto illegittimo. Ricorreremo al Tar per ripristinare la legalità».
PROTESTE - Ma il fronte della protesta va ben oltre coloro i quali perdono la poltrona. Centinaia di scienziati che si riconoscono nel neo costituito «Osservatorio della ricerca», fra cui nomi di prestigio come Rita Levi Montalcini («Rischia di aumentare la fuga dei cervelli»), Margherita Hack, Carlo Bernardini, Giuliano Toraldo di Francia, Franco Pacini e Giorgio Parisi, preannunciano la restituzione simbolica di provette e microscopi in piazza Montecitorio e chiedono la revoca dei decreti. Un migliaio di ricercatori Infm e Cnr ha già avanzato domanda di aspettativa per soggiorno all’estero, denunciando l’ingresso di livelli politici nella gestione della ricerca. «L’obiettivo della ricerca non può essere il mercato - spiega Bernardini -. Non si possono sostituire scienziati con manager. Noi vogliamo difendere la ricerca fondamentale e lo faremo con un convegno: "Un passato da salvare, lo sviluppo della scienza nel 1900", per ricordarne il valore a chi lo ignora».

Franco Foresta Martin

A FAVORE
«Apre la strada ai giovani e agli scambi con l’industria»

Sergio Vetrella, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) vede con favore l’impostazione data dal ministro Letizia Moratti al riordino della ricerca. Quali sono a suo avviso i punti forti?
«Prima di tutto la riforma segue le linee guida del Piano nazionale della ricerca approvato dal governo. I cambiamenti adottati razionalizzano le attività e questo è un passo importante sulla scena internazionale».
Perché?
«Per reggere la competitività con i Paesi più avanzati e garantire uno sviluppo alla nostra economia bisogna investire in ricerca e compiere scelte adeguate, proprio come sta avvenendo. L’Asi, ad esempio, coordinerà sia lo spazio che l’aeronautica».
In che modo si concretizza questa prospettiva?
«Innanzitutto offre la possibilità di coinvolgere grandi scienziati stranieri oppure italiani impegnati all’estero. Inoltre con l’adozione dei contratti a tempo determinato si apre la ricerca a un numero maggiore di giovani».
La nuova struttura del Cnr con i grandi dipartimenti sarà funzionale agli scopi?
«Sì, perché i vantaggi saranno innegabili se i ricercatori applicheranno l’impostazione data. I dipartimenti serviranno da guida lasciando però liberi gli istituti di riferimento. Anche la ricerca di base ha bisogno di indirizzi».
C’è chi accusa il ministero della ricerca di dirigismo e di non aver consultato i ricercatori...
«Mi sembra una critica molto facile. A mio avviso il coinvolgimento della comunità scientifica in questi mesi c’è stato nei modi appropriati e per il mio settore lo posso testimoniare direttamente».
I rapporti tra scienza e mondo produttivo potranno migliorare?
«La razionalizzazione introdotta facilita gli scambi con l’industria e crea anche un presupposto a favore di un aumento dei fondi alla ricerca come già richiesto dal ministro Moratti».

Giovanni Caprara

LE REAZIONI DEL MONDO SCIENTIFICO

Secondo i suoi sostenitori, uno degli aspetti positivi della riforma degli enti di ricerca è la svolta in senso razionale nelle attività dei singoli istituti, in linea con il Piano nazionale della ricerca. I nuovi investimenti previsti per i «grandi dipartimenti» permetterebbero di reggere il confronto con i Paesi più avanzati. I detrattori della riforma criticano invece il mancato confronto con la comunità dei ricercatori, soprattutto per quanto riguarda l’accorpamento delle strutture di ricerca. L’«imposizione dall’alto» delle linee di rinnovamento rischia di portare, secondo le critiche di alcuni scienziati, a una mancanza di elasticità nell’organizzazione dei dipartimenti


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Date: 01 Feb, 2003 on 09:33
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