SCIENZE E TECOLOGIE

I rallentamenti maggiori si erano verificati nel sud est asiatico

Hacker cinesi dietro al virus diffuso sul Web
La polizia sudcoreana ha trovato un sito dove era contenuto
un programma di attacco a Internet simile a quello usato

SEUL - Un gruppo di pirati informatici cinesi sarebbe il responsabile del virus «SQ Hell», che ha attaccato sabato scorso per alcune ore Internet negli Stati Uniti, Asia ed Europa, rallentando il traffico soprattutto della posta elettronica e colpendo in particolare la Corea del sud, uno dei paesi più cablati al mondo.

TROVATO UN SITO SOSPETTO - Lo ha reso noto la polizia sudcoreana che ha rinvenuto un sito web dove il gruppo di pirati cinese aveva pubblicizzato lo scorso ottobre un programma di attacco a Internet a partire da problemi di vulnerabilità del database «SQL Server 2000» di Microsoft. «Il virus che ha imperversato in questi giorni non è esattamente la copia di quello publicizzato dai pirati cinesi ma è con ogni probabilità una sua variante», ha spiegato un portavoce della polizia secondo il quale gli altri paesi sono stati informati dei risultati delle prime indagini che ora continueranno in stretta collaborazione con l'Interpol.

LA SITUAZIONE SI E' NORMALIZZATA - Il traffico Internet in Corea del Sud sembra tornato oggi alla normalità. Il 70% dei circa 50 milioni di sudcoreani ha accesso a Internet, una delle densità più alte in tutto il mondo.

28 gennaio 2003