da Repubblica Martedì, 18 Settembre 2007Test truccati, scatta la linea dura LO SCANDALO A MEDICINA Il rettore: pronto ad annullare le prove. Vertice in procura La prima lista di nomi sarà consegnata domani: sono 43 le posizioni sospette GABRIELLA DE MATTEIS Bari Alla fine della giornata è un breve comunicato a riassumere la posizione dell´università. Dopo un incontro con il procuratore capo ed una riunione con uno staff di legali, il rettore Corrado Petrocelli si affida ad una nota per spiegare che ogni decisione «in ordine all´eventuale diniego di approvazione degli atti concorsuali» sarà adottata d´intesa con il ministro Mussi. L´esclusione dalla graduatoria degli studenti, coinvolti nell´inchiesta sui test di ammissione alla facoltà di medicina, quindi, non è più l´unica ipotesi. Anzi è l´ultima, la meno percorribile. Più semplice e corretto, ragionano all´ateneo, sarebbe procedere con una nuova selezione, ripartire da zero. E di questo Corrado Petrocelli parlerà mercoledì in un incontro a Roma con il ministro. Un colloquio decisivo perché, spiegano dall´università, «la scelta di annullare i test non può essere fatta autonomamente a Bari, ma deve essere condivisa anche da Mussi». Rifare la prova, istruire una nuova selezione: a questo pensa il rettore che del caso, ieri, ha voluto parlare nuovamente con il procuratore Emilio Marzano. Mercoledì scorso il ministro dell´università, parlando dello scandalo dei test, per Bari ha indicato una possibile soluzione: l´esclusione dalla graduatoria degli studenti, coinvolti nelle indagini. Un´ipotesi, accolta con scetticismo negli ambienti giudiziari baresi. La lista dei giovani che hanno partecipato ai corsi privati, organizzati da Marcantonio Pollice e famiglia e che hanno beneficiato degli aiuti illegali, non è stata ancora redatta. Le procedure di identificazione degli studenti che hanno usato telefonini e schede criptate non sono semplici. E soprattutto richiedono tempo. Domani la guardia di finanza depositerà l´elenco dei primi dieci nomi degli aspiranti medici coinvolti, ma l´inchiesta, come ha spiegato il procuratore Emilio Marzano, è destinata ad estendersi. Altri studenti potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati dopo l´avvio dell´anno accademico. Si tratta, del resto, di una situazione non comune. Per la prima volta, i tempi di un´inchiesta penale sarebbero accelerati da ragioni di carattere amministrativo. L´ateneo, nel procedimento, si è costituita come parte offesa, può chiedere di conoscere gli atti, ma la decisione finale spetta al magistrato. In questo caso la procura potrebbe consegnare l´elenco dei nomi, tacendo sugli elementi di prova, decisivi per l´università, invece, in un eventuale contenzioso davanti ai giudici amministrativi. Di queste difficoltà il capo degli uffici giudiziari ha parlato con il rettore. E Corrado Petrocelli, alla fine dell´incontro, ha spiegato: «Non escludiamo neanche la possibilità di annullare la prova». In questo caso, però, il parere del ministro è vincolante. «Stiamo conducendo un lavoro certosino di ricostruzione degli elementi necessari per supportare il provvedimento del rettore» dice Vito Mormando, il delegato dell´università per gli affati penali. E in attesa di una decisione romana, in procura è scattata una corsa contro il tempo. Sono 43 gli studenti che hanno frequentato le lezioni di Marcantonio Pollice e che ora sono «sotto osservazione», al centro dei controlli della guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Romana Pirrelli. Dieci dei giovani aspiranti medici già mercoledì potranno essere iscritti nel registro degli indagati, per altri, più di undici, sono necessari ulteriori accertamenti. Il numero dei giovanissimi aspiranti medici, coinvolti nello scandalo, potrebbe crescere. E l´accusa di aver contribuito a truccare la prova, facendo da staffetta tra l´aula delle selezioni e le centrali operative dell´organizzazione, saranno contestate a molti genitori.
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