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Subject  :  Giro di vite contro i bulli "Dovranno pulire la scuola"
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  11 Sep, 2007 on 15:35
da L'espresso
Martedì, 11 Settembre 2007

Lezioni al via ieri per 416 mila studenti a Milano. Partenza regolare anche nell´istituto italo-egiziano di via Ventura

Giro di vite contro i bulli "Dovranno pulire la scuola"
Franco Vanni

All´elementare Leonardo Da Vinci. E i presidi si dividono
Vandali già in azione al liceo Berchet: sui muri esterni scritte spray con bestemmie e insulti ai professori Punire i piccoli bulli assegnandoli a lavori utili nella scuola, come aiutare nella pulizia delle aule e nel riordino della mensa. Questa la linea annunciata ieri, primo giorno di lezioni, da Alessandra Ortenzi, direttrice della scuola elementare Leonardo da Vinci in zona Città Studi. L´obiettivo è evitare quegli episodi di arroganza e violenza a scuola che il ministro dell´Istruzione Giuseppe Fioroni ha definito «emergenza nazionale» e che il direttore scolastico regionale Anna Maria Dominici indica come «problema prioritario» per l´anno iniziato ieri, con l´apertura delle lezioni per 416mila studenti a Milano fra cui i 130 bambini della scuola italo-egiziana di via Ventura, che per la prima volta parte in contemporanea agli altri istituti.
La direttrice della Leonardo spiega così la scelta: «Fatti gravi in questa scuola non ne sono mai successi, è un istituto tranquillo. Ma bisogna vigilare contro i soprusi dei bulletti, evitare che prendano di mira i bambini più deboli». L´altro fronte su cui è necessario lavorare, spiega, «è quello dell´educazione, intesa come cultura del rispetto a 360 gradi». Intanto, però, lavorare con secchio e straccio dovrebbe far capire ai bulli in erba, dai sei ai dieci anni, che certe cose non si fanno.
Francesca Lavizzari, preside delle scuole interne al carcere minorile Beccaria e a San Vittore, oltre che delle medie Cavalieri, commenta la scelta della collega: «Più che lavori di pulizia, conviene fare svolgere ai ragazzini compiti mirati: temi di argomento sociale, ricerche sul disagio e sul rapportarsi con gli altri».
Innocente Pessina, preside del liceo Berchet, è già alle prese con i primi problemi di vandalismo e arroganza degli studenti. «Nelle scorse notti - denuncia Pessina - sui muri esterni della scuola sono state scritte, con vernice spray, bestemmie e ingiurie ai professori». In parte sono già state cancellate a spese della scuola: quanto alla soluzione del problema del bullismo e del non rispetto delle regole, Pessina propone «una linea creativa ma ferma. Un esempio: se un ragazzo viene sorpreso a fumare hashish a scuola, prima si informa la polizia, poi d´accordo con la famiglia lo si manda a lavorare una settimana in una comunità di recupero per tossicodipendenti». Il preside del Berchet, a giugno, aveva chiesto a due studenti, che avevano messo su Internet un filmato in cui rivolgevano insulti a passanti e compagni di scuola, di girare un video di scuse e inserirlo in Internet.
Intanto, mentre Comune di Milano e Direzione scolastica regionale progettano corsi antibullismo per docenti, è già attivo l´Osservatorio regionale sul bullismo, presieduto dal provveditore di Bergamo Luigi Roffia, che quest´anno ha ricevuto un finanziamento di 510mila euro dal ministero dell´Istruzione. Le scuole in cui si dovessero verificare gravi episodi potranno chiedere l´intervento dell´Osservatorio, che risponderà con progetti mirati di assistenza sociale volti al recupero dei giovani violenti ma anche all´aiuto alle vittime dei soprusi e alle loro famiglie.


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