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Università, truffa nei test di ammissione Da 8000 a 30.000 euro per un "aiuto esterno"
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da repubblica.it
Lunedì, 10 Settembre 2007

Perquisizioni delle Fiamme gialle a Bari, Ancona, Chieti e catanzaro nel mirino le prove a Medicina e Odontoiatria: anche docenti nell'organizzazione

Università, truffa nei test di ammissione Da 8000 a 30.000 euro per un "aiuto esterno"

BARI - Ci sono sette indagati, dalla Procura della Repubblica di Bari, nell'ambito delle indagini (iniziate nel giugno del 2006) condotte dalla Guardia di finanza del capoluogo pugliese sui test di ingresso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria delle Università di Bari, Chieti e Ancona. Nei giorni scorsi le Fiamme gialle hanno eseguito una serie di perquisizioni e sequestri presso gli atenei delle tre città e nei confronti degli indagati per i quali si ipotizzano i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa ai danni dello Stato. Un'organizzazione collegata con personale interno, amministrativo e docente, che garantiva "aiuti esterni" ai candidati per superare il test. Una cinquantina gli studenti coinvolti. Fra gli indagati, Maurizio Procaccini, direttore dell'Istituto di Scienze odontostomatologiche e presidente del corso di laurea di Odontoiatria e protesi dentaria dell'Università Politecnica delle Marche.

Il prezzo dell'"assistenza". Agli studenti venivano chiesti fino a 8000 euro per frequentare un corso di preparazione con la garanzia di "assistenza" durante la prova, e fino a 30.000 euro se poi l'esame veniva superato.

Mussi, "Un altro caso" a Catanzaro. Il ministro dell'Università Fabio Mussi aveva segnalato un altro caso di "buste aperte prima di un concorso". Si tratta dell'università Magna Grecia di Catanzaro, in cui ci sarebbe stata una sottrazione di modelli dai plichi inviati all'ateneo per i test di ammissione a Medicina. Sulla vicenda indaga il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio. Proprio nell'ateneo ci sarebbero stati quattro casi di massimo dei voti sui sette registrati in tutta Italia: una percentuale che fa ipotizzare presunte irregolarità. L'inchiesta è stata avviata sulla base di un esposto presentato dal rettore Francesco Saverio Costanzo, e dal preside di Medicina, Giovanbattista De Sarro. Dagli accertamenti è emerso che il numero di modelli sarebbe inferiore a quello previsto e dichiarato nel verbale di consegna.

La dinamica. L'organizzazione aveva provveduto a iscrivere, per ogni studente, almeno un'altra o più persone incaricate di aiutare direttamente l'interessato o di comunicare all'esterno il contenuto del questionario. A comunicazione avvenuta, l'organizzazione, dislocata in due "sale operative", provvedeva all'invio delle risposte agli studenti con sms o telefonate.

Le "staffette". In alternativa, c'erano degli "accompagnatori" incaricati di portare all'esterno delle aule i questionari e di consegnarli a "staffette" munite di scooter che a loro volta avrebbero recapitato i documenti presso le "sale operative".

La composizione delle aule. Negli atenei coinvolti ci sarebbe stato anche un tentativo di concordare la composizione delle aule, al fine di agevolare gli studenti che dovevano assolutamente superare la prove. Nell'ateneo di Bari, tuttavia, il tentativo è fallito: alla vigilia del concorso il rettore ha ricollocato gli studenti secondo l'età anagrafica evitando così che persone non interessate alla prova, come genitori e accompagnatori, potessero interferire.

L'inchiesta. L'attività illecita è stata monitorata dalle Fiamme gialle baresi sia attraverso intercettazioni telefoniche sia con pedinamenti, appostamenti, riprese video e foto.

Il rettore: "Sono sereno". "Sono sereno, quello che potevamo fare per blindare l'esame lo abbiamo fatto e questo ci è stato riconosciuto dal ministero e dalla Procura di Bari, ma allo stesso tempo esprimo indignazione e amarezza per quanto rivelato dall'inchiesta, noi siamo davvero la parte lesa". Così il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli. Che non si pronuncia sulla possibile invalidazione della prova: "La decisione - dice - spetterà al ministero".


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Date: 10 Sep, 2007 on 22:12
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