da Il Messaggero
Lunedì, 17 Settembre 2007 Il ritorno degli esami di riparazione: il decreto ministeriale è al vaglio del Cnpi
ROMA (17 settembre) - Gli studenti che non si impegnano abbastanza durante l'anno scolastico non potranno più farla franca “portandosi” qualche materia. Saranno “rimandati” al giudizio di settembre, quando dovranno effettuare i test di verifica. Tornano, dunque, gli esami di riparazione aboliti nelle scuole superiori nel 1995 dall'allora ministro della Pubblica Istruzione, Francesco d'Onofrio. La bozza di decreto presentata a suo tempo dal ministro Giuseppe Fioroni ai sindacati è stata consegnata al Consiglio nazionale della Pubblica istruzione e il provvedimento potrebbe, a breve, essere firmato e diventare effettivo.
In 11 articoli la bozza prevede che già da quest'anno gli studenti per i quali «al termine delle lezioni è stato verificato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline, che non comporti tuttavia un immediato giudizio di non promozione, il Consiglio di classe procede al rinvio della formulazione del giudizio finale». La scuola dovrà comunicare alle famiglie, per iscritto, la decisione, indicando le specifiche carenze dell'alunno e i voti ottenuti. Non solo, l'istituto dovrà assicurare «interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi registrati, entro il 31 agosto dell'anno scolastico» e fissare la data degli «esami di riparazione».
Al ternine dei corsi messi a disposizione dalla scuola entro la data di inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo e non oltre il 7 settembre, il Consiglio di classe procederà alla verifica dei risultati conseguiti e alla formulazione del giudizio definitivo. In caso di esito positivo della valutazione lo studente sarà ammesso alla classe successiva, altrimenti dovrà ripetere l'anno.
Corsi di recupero. Il decreto prevede, però, che l'alunno sia aiutato tempestivamente nel recupero delle carenze, senza attendere i giudizi di fine anno. Le scuole sono tenute a organizzare «subito dopo gli scrutini intermedi, corsi di recupero disciplinare ed altri interventi didattico-educativi per gli studenti che abbiano presentato insufficienze in una o più discipline». I presidi saranno autonomi nel decidere le modalità dei corsi extra, impiegando gli stessi docenti o scegliendo «collaborazioni con soggetti e strutture esterni».
Per l'ultimo anno. Dall'anno prossimo ci saranno anche alcune novità anche per gli alunni che devono affrontare gli esami di stato. Il decreto stabilisce che «per gli studenti dell'ultimo anno che nello scrutinio del primo trimestre o del primo quadrimestre presentino insufficienze in una o più discipline, il Consiglio di classe predispone iniziative di sostegno e relative verifiche, da svolgersi entro il termine delle lezioni» per consentire ai ragazzi di essere ammessi all'esame di stato.
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