Fuga dalla scuola: 7 su 10 chiedono la pensione

ROMA
Le indiscrezioni sull’alto numero di domande di pensionamento del personale della scuola erano esatte: dal prossimo 1 settembre saranno quasi 55 mila (per l’esattezza 54.791) i dipendenti del ministero della Pubblica Istruzione a lasciare la scuola per la pensione. Un numero mai registrato in passato: rispetto allo scorso anno il numero di domande di docenti, dirigenti e personale educativo ed Ata (amministrativi, tecnici ed ausiliari) è aumentato di oltre il 40%. Nel 2006 furono meno di 37 mila ad andarsene dalla scuola, mentre nel 2001 furono appena 15 mila le richieste di cessazione di lavoro. Per il 2007 solo a Roma sono state presentate più di 4.000 domande.

Il dato, reso noto dallo stesso ministero della Pubblica Istruzione, assume ancora più rilevanza se si riflette sul fatto che oltre il 70% delle cessazioni dal servizio sono state fatte a seguito di domanda volontaria: in pratica 7 pensionati su 10 se vanno non per motivi anagrafici (65 anni gli uomini e 60 le donne), ma per aver raggiunto i requisiti minimi previsti dalla legge (35 anni di contributi e 57 anni di età oppure 39 anni di contributi, a prescindere dall’età).

La larga maggioranza delle domande di pensionamento (circa l’80%) riguarda il personale docente: l’anno scorso erano in 29.000, quast’anno in 40.000. Tra le regioni subissate di domande dei prof figurano la Campania, la Lombardia e la Sicilia.

Personale che attorno ai 57 anni avrebbe potuto rimanere tranquillamente in servizio almeno altri 2-4 anni. Per molti di loro la scelta di andarsene dalla scuola è quella di chi non ne può più di una professione fino a qualche decennio fa considerata, invece, tra le più stimolanti e ambite: una buona parte lascia per stanchezza, mancanza di stimoli e il timore di rimanere bloccati fino a 60-65 anni in aule che sentono sempre più «strette».