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Subject  :  Edgar Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  04 Apr, 2007 on 07:35
da ScuolaOggi
Mercoledì, 4 Aprile 2007

Edgar Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili

Cultura scuola e persona sono inscindibili e per questo è stato giusto definire con questi tre termini il documento culturale che fungerà da base alle prossime Indicazioni nazionali.
“Voglio apprendere a vivere”: questa frase rimarca l’importanza vitale della formazione sia da un punto di vista di umanità che di cittadinanza perchè per risolvere i problemi fondamentali dell’uomo è necessaria un’alleanza educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica. Una mancanza di congiunzione tra le due infatti non può servire ad una adeguata maturazione morale e spirituale.
Ma ci sono delle difficoltà in questo percorso, che sono date in primo luogo dalla iper specializzazione che impedisce il necessario “dialogo” tra i saperi. Dove andremo senza unità di saperi? In una stella possiamo analizzare le particelle, possiamo conoscere delle cose estremamente interessanti sul suo essere fisico ma, senza la soggettività umana che si esprime nella letteratura e nell’arte, rimarrebbe sterile. È necessario umanizzare i saperi per limitare la dispersione della conoscenza: questo è un problema da affrontare già nei primi anni di scuola e deve proseguire lungo tutto il percorso degli studi.
Una conoscenza priva di contestualizzazione è una conoscenza povera. Come fare a riunire i saperi delle varie discipline? Serve un pensiero complesso che permetta di unire ciò che è separato.
Oggi serve un nuovo umanesimo. Nuovo perché il primo umanesimo fu virtuale, non c’erano problemi che riguardavano tutta l’umanità, mentre oggi nel mondo globalizzato i problemi del fanatismo razziale e religioso e quello dell’inquinamento e della biosfera accomunano tutta l’umanità: un umanesimo concreto.
L’ecologia oggi è conoscenza perché unisce le scienze alla civiltà umana, ridà unità alla natura prima studiata solamente nei suoi innumerevoli aspetti fisici e biologici. Come apprendere a vivere? La conoscenza non si ha con la frammentazione ma con l’unione. È necessaria una riforma della conoscenza del pensiero, un nuovo umanesimo globale che sappia affrontare i temi della persona e del pianeta. I giovani oggi si sentono persi, non trovano le ragioni dell’essere. Durante la seconda guerra mondiale i ragazzi dovevano resistere al nazismo, divennero partigiani, contribuirono a liberare le loro vite e le loro nazioni. E oggi? Oggi i giovani sono chiamati ad affrontare un compito ancora più ampio: la salvezza del genere umano. Hanno una missione grande davanti a loro e dobbiamo educarli ad apprendere e a maturare una conoscenza adeguata ad assolvere a questo compito fondamentale a cui sono chiamati.


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