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Subject  :  Si può cominciare prima? Al voto per il calendario
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  03 Apr, 2007 on 12:19
da LASTAMPA.it
Martedì, 3 Aprile 2007

3/4/2007 - IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO

Si può cominciare prima? Al voto per il calendario

Tre opzioni sul tappeto,ma all’estero si parte già ad agosto
MONICA PEROSINO

Sarà un referendum a definire il calendario scolastico del Piemonte per il prossimo anno: si vota on line sul sito della Regione (www.regione.piemonte.it, sezione Approfondimenti) tra le tre opzioni, che prevedono l’inizio delle lezioni il 3, il 7 o il 10 settembre e una diversa distribuzione delle vacanze. La proposta più gettonata, quella che dovrebbe rappresentare al meglio le esigenze della famiglie, sarà adottata su tutto il territorio regionale. Nelle tre bozze - tutte di 207 giorni di scuola (il minimo obbligatorio è 200) - sono compresi 13 giorni di vacanze natalizie. Differente, invece, l’interruzione pasquale: nove, dieci o cinque giorni (in quest’ultima ipotesi, la C, si starebbe a casa anche dal 4 al 10 febbraio). L’ipotesiB (inizio 3 settembre) prevede più ponti.

Che s’inizi prima o dopo c’è da notare che, rispetto ai colleghi europei, gli studenti italiani torneranno a faticare sui banchi con qualche giorno di ritardo.

I dati li fornisce il documento «Organisation of school time in Europe» che la rete di informazione sull’istruzione in Europa Eurydice pubblica ogni anno.

Fatta eccezione per Malta, che darà il via alle lezioni solo il 25 settembre, in Germania alcune scuole iniziano già l’8 agosto, in Finlandia perfino il 7, in Svezia e Danimarca il primo giorno di scuola cade a Ferragosto. Anche la nostra vicina Spagna inizierà tra il primo settembre e l’11, mentre la Francia il 4 settembre.

Iniziando più tardi ci «bruceremo » subito la possibilità di fare qualche giorno di vacanza in autunno, come invece succede nella maggior parte dei Paesi europei: da pochi giorni a due settimane la tendenza è interrompere le lezioni tra ottobre e novembre. In Scozia stanno a casa per ben due settimane, tra il 2 e il 27 ottobre, così come in Germania. Solo Grecia, Austria, Portogallo e Polonia non si concedono una pausa autunnale.

Ma guai a chi osa lamentarsi: gli studenti italiani sono tra quelli che godono uno dei periodi più lunghi da dedicare al riposo e allo svago. Fatte le dovute proporzioni (nei paesi anglosassoni, ad esempio, le ore di lezione quotidiane sono di più che in Italia), gli studenti delle scuole superiori nostrane possono permettersi vacanze per ben diciassette settimane e mezzo l’anno, a cui si aggiungono cinque giorni di festività nazionali. Ci superano solo Polonia e Malta che godono, rispettivamente, di 17 e 19 settimane.

Tra i più attaccati agli edifici scolastici ci sono la Danimarca (con sole 11 settimane di vacanza), l’Olanda (con 12 settimane) e la Grecia (con 13).

I dati Eurydice dicono anche che gli studenti italiani sembrano essere più tradizionalisti: le ferie si prendono, come abitudine, soprattutto a Natale e in estate. L’Inghilterra, invece, preferisce frammentare di più in giorni di riposo, che vengono distribuiti con periodi più brevi,mapiù frequenti.

Per quanto riguarda il numero minimo di giorni di lezione la media europea è leggermente al di sotto di quella stabilita in Italia e in Danimarca, che prevedono un minimo di 200 giorni obbligatori all’anno.

I più «fortunati» sono i romeni, con 174 giorni, e gli estoni con 175 giorni. Poco al di sopra i turchi e i finlandesi con 180 e 188 giorni minimo di lezione all’anno, anche se l’autonomia scolastica spesso aumenta l’obbligo di frequenza.


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