da ItaliaOggi
Martedì, 10 Aprile 2007 Prof, attenti agli studenti
Fioroni presenta le linee guida dei nuovi programmi per il prossimo anno.
Più che le conoscenze deve valere la persona
Più capitale umano e cura del benessere scolastico, sì alle competenze ma solo se servono a rendere migliori le persone. Questo lo scenario culturale che fa da sfondo alle nuove indicazioni nazionali illustrate la scorsa settimana dal ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, e anticipate martedì scorso da ItaliaOggi. Superata la diatriba tra sapere umanistico e scientifico, la scuola dovrà curarsi comunque della persona. Questo il fulcro culturale del nuovo curricolo del primo ciclo, che partirà dal prossimo settembre. Fioroni rassicura sulla struttura a maglie lasche che ne caratterizzerà l'architettura, lasciando così ampi margini di manovra agli stessi insegnanti. Su un solo punto il programma è prescrittivo: la scuola deve ´educare istruendo, perché i giovani conoscano sé, il mondo e imparino ad apprezzare gli altri'. Perché educare non significa solo dare competenze ai ragazzi, spiega Fioroni, ma fare anche in modo che essi le ´tirino fuori' e le condividano con quelle degli altri. Questa è la ´via italiana a Lisbona', tiene a specificare Fioroni, in cui essenziali non siano solo i livelli di servizio, ma anche i significati che i saperi, acquisiti a scuola, assumono nella vita degli studenti. Quello che però si chiedono gli insegnanti è come realizzare tutto ciò. Per questo, come ha sottolineato anche da Luigi Berlinguer, ex ministro della pubblica istruzione, anch'egli intervenuto al simposio, la scuola deve sviluppare maggiormente la ricerca didattica e favorire lo spunto pratico per l'apprendimento. In tal senso non mancherebbero nemmeno le esperienze da cui partire. Senza scomodare nomi illustri, come Montessori, Feuerstein, Pestalozzi e simili, infatti, la visione ´orientante' delle discipline, quella che cioè si innesterebbe meglio sulla prospettiva-Fioroni, oggi trova riscontro in diverse sperimentazioni. Come quelle afferenti alla famiglia delle ricerche sul problem based learning, che hanno prodotto ottimi risultati, integrando l'esperienza euristica dell'allievo con riflessioni utili all'orientamento, proprio attraverso l'impiego degli strumenti disciplinari.
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