da Repubblica
Venerdì, 6 Aprile 2007Puglia, allarme dispersione scompaiono 12mila studenti
Lucrezia Stellacci: "Bisogna fare presto, la media europea è del 16 per cento"
I sindacati preoccupati "Questo è anche il risultato dalla scarsa qualità dell´offerta"
ANNA GRITTANI
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Scompaiono dai banchi della Puglia 12.003 studenti. A settembre non prenderanno posto con i loro compagni delle superiori, perché risucchiati da altri interessi o semplicemente dalla noia per quell´appuntamento mattutino con una scuola che pretende un rispetto delle regole altrove inesistenti. E infatti i dodicimila hanno deciso di non iscriversi l´anno prossimo. L´emorragia di studenti dura per tutti e cinque gli anni, soprattutto dal primo al secondo anno, ma c´è chi molla, e sono in tanti, anche al quarto. Si allarmano i sindacati, si preoccupano i vertici della direzione scolastica regionale: l´anno prossimo non risponderà all´appello il 23,08% degli studenti che hanno iniziato la scuola superiore cinque anni fa. "Nel 2002 erano 52mila", dice il direttore dell´Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci. "Bisogna fare qualcosa al più presto".
È stata proprio lei, Lucrezia Stellacci, a disporre una ricognizione sulle iscrizioni per capire come procedere con i tagli degli organici, e dalla verifica è venuto fuori un risultato di dispersione preoccupante. Appunto il 23 per cento, meglio della Sardegna ma molto peggio dell´Emilia Romagna dove i dispersi sono solo il 18 per cento, e molto distante in senso negativo della media europea che si attesta sul 16 per cento. I dati sono stati messi tutti in fila, in una tabella bianca e gialla: anni, province, totali. Ci sono gli studenti di tutte le classi delle scuole superiori, dalla prima alla quinta, che in questo momento sono presenti a scuola e, lì accanto, i numeri degli iscritti dell´anno prossimo, sotto, le differenze. Dalla prima alla seconda classe è un esodo: saranno 5.167 gli studenti in meno, 1.927 quelli che non si iscrivono in terza. Dalla terza alla quarta si perdono 2.442 ragazzi e l´emorragia continua addirittura crescendo nel passaggio dalla quarta alla quinta. Sebbene si tratti dell´ultima classe, restano a casa 2.467 studenti. La rilevazione è densa di significati, intanto perché, per la prima volta, fotografa la dispersione in tempo reale e non a due anni di distanza come avviene in genere nelle indagini ministeriali, e poi per la novità dell´obbligo scolastico che il ministro Fioroni ha elevato di due anni. Con una dispersione di questa portata cosa deve fare la scuola pugliese per trattenere i ragazzi a scuola fino all´età di sedici anni?
"Abbiamo bisogno dell´aiuto degli enti locali", riflette Lucrezia Stellacci. "Di corsi di istruzione e formazione istituiti per tempo, di un´anagrafe degli studenti per poter rintracciare i "dispersi" e di insegnanti che devono motivare questi alunni, altrimenti destinati ad essere espulsi dal mercato del lavoro ed arruolati dalla malavita".
I dati sulla dispersione sono stati consegnati ieri ai sindacati riuniti all´Ufficio scolastico per il terzo ed ultimo incontro sui tagli del personale. Un giorno triste per la scuola pugliese, il ministero ha rifiutato il tavolo di concertazione richiesto dalle segreterie pugliesi di Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda, confermando il taglio di 677 insegnanti, con un passaggio di altri quattro posti dalla media in favore della materna. Ma è stato il dato sulla dispersione a preoccupare di più. "La maggior parte di questi studenti si perde prima della qualifica, la scuola pugliese sarà pronta all´elevazione dell´obbligo?", si chiede Paolo Peluso della Flc-Cgil.
Una questione di qualità. Attilio d´Ercole della Cisl scuola ne è certo: "L´offerta è scadente e la dispersione ne è la conseguenza". E poi i tagli. Vladimiro Caliolo della Uil scuola pensa già alla mannaia sulle spese di funzionamento delle scuole imposta dalla finanziaria se verranno richiesti troppi insegnanti per affrontare le necessità del prossimo anno. Così andranno tutti allo sciopero del 16 aprile, con un motivo in più: quei 12mila dispersi.
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