da ItaliaOggi
Martedì, 10 Aprile 2007 Morin: l'umanesimo salverà i giovani
L'umanesimo di una volta era astratto, quello nuovo è ´da mettere in pratica'. Lo sostiene Edgar Morin, sociologo di fama internazionale, autore del saggio ´I sette saperi utili all'educazione del futuro', intervenuto alla presentazione del documento di base delle nuove indicazioni nazionali, svoltasi a Roma lo scorso 3 aprile. Edgar Morin sostiene la necessità di dare ai ragazzi gli strumenti per interrogare la conoscenza e di pensare alla realtà, se per essa si intende il crogiuolo dei grandi problemi e questioni su cui i ragazzi inevitabilmente si interrogano. Per questo va sollecitata l'apertura della scuola alla lettura del mondo, per cui anche la letteratura e la poesia diventano strumenti della conoscenza umana, facendo entrare i giornali in classe e analizzando ´i problemi che avvelenano la natura umana'. È necessario, avverte Morin, introdurre nel curricolo elementi di analisi dell'incertezza che soddisfino i principi della complessità. Per farcela, serve superare anche in ciò che si insegna a scuola steccati e divisioni, da quelle epistemologiche a quelle sociali, dalle discipline alla vita. Così, proprio come sono riuscite a fare le scienze del vivente, le scienze della terra, come è anche avvenuto per la rivoluzione del sapere introdotta dalla macrofisica e dalla microfisica, la scuola abbia anche il coraggio di rompere gli schemi deterministici della separazione iperspecialistica tra i saperi.
´Avete una missione importante da compiere', ha detto infine Morin rivolgendosi a Fioroni, ´che non è certo quella di fissare una volta per tutte la riforma del curricolo, sarebbe illusorio, quanto dare ai giovani una ragione credibile per resistere e avanzare nella vita, che è quella di salvare l'umanità'.
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