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Non solo agosto, cambiamo le ferie
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1. Non solo agosto, cambiamo le ferie
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da repubblica.it
Domenica, 3 Settembre 2006

Rutelli: siamo fermi agli anni ´60, è ora di scaglionarle. "La scuola si adegui"

Non solo agosto, cambiamo le ferie

Turismo: tutto esaurito in un mese e poi stanze vuote. "Un modello ormai superato"
Calderoli, della Lega: "Proposta sovietica" Ma Fioroni è d´accordo
MARIA NOVELLA DE LUCA


ROMA - La proposta arriva a fine stagione, quando per molti le vacanze sono già foto da archiviare sotto il file ferie, e il conto alla rovescia per la vita normale, scuola, ufficio, autobus, è prossimo al traguardo. Invece, proprio alla ripresa di tutto, il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli, ministro dei Beni Culturali con delega al Turismo, torna a parlare di tempo libero, affermando che «è ora di cambiare, dobbiamo riorganizzare il modo di andare in vacanza degli italiani», non più soltanto durante l´estate, ma «lungo l´arco di tutti i dodici mesi dell´anno». Ossia un vera e propria rivoluzione delle ferie, che aiuti l´Italia ad essere un po´ più europea, che cambi il calendario scolastico, e che porti un po´ più di soldi all´industria del turismo, oggi afflitta da poche settimane di tutto esaurito e lunghi mesi di stanze vuote.
È dal meeting di Cernobbio che Rutelli rende pubblico il suo ragionamento sul "sistema ferie", e sulla necessità di ripensare, scuole e sindacati compresi, «un modo di andare in vacanza deciso negli anni Sessanta», anche se oggi gli stili di vita e i metodi di lavoro sono cambiati radicalmente. E se Rutelli incassa il plauso degli operatori turistici, l´apertura del ministro della Pubblica Istruzione («È una sfida interessante» ha detto Fioroni), e di quello dell´Università e Ricerca («E´ una buona cosa») ha detto Mussi, il leghista Calderoli lo boccia parlando di proposta «sovietica» e di una «macchina-Stato», che come avveniva in Urss nega le libertà individuali, programmando nel dettaglio la vita degli individui, e cioè famiglia, ferie, lavoro...Tutt´altro, replica Rutelli. «Coloro che dicono che la mia proposta va contro la libertà individuale non hanno capito - spiega - La mia proposta intende semmai allargare la libertà individuale, cercando di pensare tutti insieme ad una nuova articolazione delle vacanze che permetta, appunto, di gestire meglio il proprio tempo».
Polemiche a parte, il discorso di Rutelli fotografa una realtà dove da un decennio, almeno per chi non ha figli vincolati dall´anno scolastico, le ferie scaglionate sono già un fatto concreto, con quell´effetto "elastico" descritto dagli esperti del settore, prima e dopo cioè i periodi canonici. Un´avanguardia però, perché per il 60% degli italiani le vacanze restano comunque sinonimo d´estate e d´agosto. Spiega Rutelli: «È tempo che gli italiani riflettano su come organizzare le loro vacanze nei 12 mesi. Io pongo solo una semplice domanda: è giusto avere tre mesi di vacanze continuate nelle scuole così come avviene ora? È un discorso da aprire con tutti, dai sindacati agli operatori turistici, dalle regioni agli enti locali, una riflessione che riguarda davvero tutti gli italiani. Ho portato la proposta al Consiglio dei Ministri, ne ho già parlato sia con Prodi, sia con il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni per aprire un confronto su una possibile nuova articolazione dell´anno scolastico. Sono convinto che il cambiamento avrebbe ricadute positive su un´importante industria nazionale come è quella del turismo. Negli anni 60 - aggiunge il vicepremier - era predominante il lavoro fisso così come le vacanze interne. Oggi lo stile di vita non è più quello, la vacanza all´estero è possibile a molti...».
Se l´obiettivo è, anche, quello di rilanciare il turismo, gli operatori del settore si schierano decisi con Rutelli. «Sposiamo completamente la proposta del vice premier», dice per Federalberghi il presidente Bernabò Bocca». Ma il primo nodo da sciogliere «per riuscire svecchiare un´abitudine tipicamente italiana è cambiare il calendario scolastico - precisa Bernabò Bocca - perché il calendario produttivo è già più flessibile». Antonio Tozzi, consigliere nazionale della Fiavet, l´associazione delle agenzie di viaggio, si augura che finalmente «un dibattito che va avanti da anni» prenda corpo. «Diluire le ferie in sei mesi invece che in due mesi dell´anno, comporterebbe prezzi e servizi migliori per i turisti, e un maggior rendimento per alberghi e strutture che così sarebbero in grado di accogliere molti stranieri abituati a fare le vacanze in modo diverso dal nostro».


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Date: 03 Sep, 2006 on 09:13
Non solo agosto, cambiamo le ferie
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