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Fioroni: per la scuola sfida integrazione
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1. Fioroni: per la scuola sfida integrazione
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da liberta.it
Sabato, 2 Settembre 2006

Fioroni: per la scuola sfida integrazione
Il ministro dell'istruzione fissa gli obiettivi di un "anno ponte"

roma - Il 2006-2007 per la scuola italiana sarà un «anno ponte» e dovrà puntare su «autonomia, difesa del carattere pubblico dell'istruzione, lotta alla dispersione e ritorno a 16 anni dell'obbligo scolastico». A volerlo così è il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni che all'indomani della circolare con cui ha azzerato i punti più controversi della Riforma Moratti, lancia ora la sfida-integrazione: «Nella scuola si gioca ora la scommessa su un modello italiano di integrazione, un modello realmente interculturale».

Nel presentare i dati di un'indagine sugli alunni con cittadinanza non italiana realizzata dal suo dicastero, Fioroni chiarisce che «non siamo in presenza di nessuna invasione islamica e non è davvero il caso di gridare mamma li turchi» e che facendo un raffronto con gli altri Paesi europei, l'Italia in quanto a presenza di stranieri tra i banchi, si piazza in fondo alla classifica. Quest'anno saranno quasi 500mila gli alunni stranieri ad entrare in classe e se nel 2001 le scuole che registravano la presenza di studenti stranieri erano 20.581, nel 2005-2006 sono diventate 37mila, cioè oltre due terzi del totale.

E' quindi «necessario un grande impegno per promuovere forme efficaci e diffuse misure di accoglienza e integrazione». E allora via a una Task Force che vari interventi finalizzati a un modello di integrazione che, dice Fioroni, «non sia né quello di assimilazione francese, né il multiculturalismo inglese. Noi vogliamo realizzare un modello basato sull'interculturalità» che permetta «la formazione di un meticciato fecondo».

Intanto dopo i pareri favorevoli di maggioranza e sindacati, l'opposizione si scaglia contro la nota di indirizzo diffusa dal ministro in vista dell'apertura dell'anno scolastico. I giovani di Forza Italia attaccano: «La circolare è stata scritta integralmente dai sindacati».

Sulle stesse posizioni Fabio Garagnani, capogruppo di Forza Italia in commissione Cultura, per il quale Fioroni «sta cedendo solo alle pressioni dei sindacati». E di «sistematico oltraggio alla libertà di studenti e famiglie» parla invece Alternativa sociale.

Dal canto suo nella lettera agli insegnanti, Fioroni assicura che non ha intenzione di sfornare «l'ennesima riforma organica e complessiva da consegnare alla storia», ma al contempo annuncia «trasformazioni reali». E al suono della prima campanella prof e ragazzi troveranno non pochi cambiamenti rispetto alle novità della riforma Moratti a cui a fatica si stavano abituando. La parola d'ordine sarà prima di tutto «autonomia».

Aumenteranno quindi le ore che le scuole potranno gestire in modo diretto: la quota salirà dal 15 al 20%. Alla stessa istituzione scolastica spetta poi elaborare il Piano dell'offerta formativa quale «momento qualificante dell'autonomia didattica e organizzativa». E i docenti verranno costantemente «sostenuti e arricchiti da iniziative di formazione».

Altra parola d'ordine della scuola del futuro sarà il ritorno all'obbligo scolastico a 16 anni. Una meta «ambiziosa» che, assicura il ministro, sarà «oggetto di prossimi interventi». Intanto sparirà la figura del tutor, le cui funzioni «sono di pertinenza di tutti i docenti che operano all'interno del team insegnanti» e le scuole non dovranno poi più procedere alla compilazione del portfolio.

Per quanto riguarda la valutazione di fine corso si torna alle vecchie schede e i modelli valutativi saranno gli stessi utilizzati prima della riforma. Per i ragazzi della terza media arriverà in via sperimentale una certificazione delle competenze con indicate le loro capacità nelle diverse discipline. E anche in questo caso si tratterà di un documento standard in tutta Italia.
Monica Viviani


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Date: 02 Sep, 2006 on 08:49
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