da Messaggero
Giovedì, 7 Settembre 2006 Cgil: «Mancano oltre 2 mila collaboratori scolastici». L’ex Provveditorato: «Poche le nomine»
Prof, bidelli e tecnici: l’assenza tiene banco
di VERONICA CURSI
e ALESSANDRA MIGLIOZZI
Vacanze addio. O meglio arrivederci. Già da domani, infatti, per centinaia di studenti romani comincerà il primo giorno di scuola e dalle prime ore del mattino, per molti di loro, la tintarella d’agosto diventerà un ricordo lontano.
Per chi suona la campanella . Anche se il calendario scolastico ufficiale ha previsto per oltre 500 mila studenti di Roma e provincia, l’apertura delle scuole tra una settimana (mercoledì 13 per materne, elementari e medie e il giorno dopo per le superiori), molti istituti della capitale, godendo di autonomia scolastica, hanno deciso di anticipare il rientro. I licei classici Tasso, Albertelli e Giulio Cesare hanno scelto di aprire i battenti domani, così come i tecnici Colombo e Ceccherelli , mentre sabato la campanella suonerà per gli alunni del Kant. L’11 invece, sarà la volta degli scientifici Righi e Newton e dell’istituto per il turismo Colombo.
La situazione nelle scuole. Comincia la scuola e tornano (purtroppo) i problemi. Anche quest’anno, infatti, gli studenti romani che tornano tra i banchi potrebbero trovarsi di fronte a classi con doppi turni, pochi collaboratori scolastici e cattedre ancora vuote.
I bidelli. Secondo la Cgil Scuola, infatti, «negli istituti capitolini che si apprestano ad aprire i battenti mancano ancora all’appello più di 2 mila collaboratori scolastici». Una conferma questa che viene anche dall’ex provveditorato: «Purtroppo il problema esiste. Il numero di precari in questo settore è altissimo e ogni anno vengono fatte pochissime nomine in ruolo». «Le nomine saranno fatte fino al 26 settembre - ricorda uno dei segretari della Cgil Scuola, Luciano Lioi - Ed è chiaro che i primi tempi ci saranno buchi enormi. Si calcola infatti che la metà dei posti rimanga scoperta per esaurimento di graduatorie».
All’Albertelli sugli 11 bidelli previsti ne sono arrivati 4. «Per i primi giorni - spiega la preside Emilia Marano - li utilizzeremo per coprire al meglio la vigilanza nei piani. Probabilmente all’inizio saremo costretti a non usare la palestra per garantire la sorveglianza altrove». Anche al Giulio Cesare i collaboratori scolastici non sono al completo. «Ne mancano 6 su 15 e, alla fine, ne avremo comunque uno in meno dello scorso anno - spiega la preside Chiara D’Alessandria - Per questo stiamo pensando di avvalerci di una ditta esterna per le pulizie che dovremo pagare però con i nostri fondi». Stessa storia anche al Tasso dove di bidelli ne mancano 4 su 13. Ma la situazione più grave si registra al liceo Vittoria Colonna, vicino Campo de’ Fiori, che aprirà il 14: all’appello manca il 90% del personale ausiliario, tecnico e amministrativo. In pratica non ci sono gli assistenti per i laboratori delle sezioni dell’alberghiero che, almeno all’inizio dell’anno, rimarranno chiusi: si farà solo teoria. «Non dormo la notte per questa situazione - sbotta la dirigente, Francesca Amici - Mancano 14 bidelli su 16: come faremo se non arriveranno in tempo? Chi controllerà 1.400 studenti? Le pulizie nella succursale, poi, sono a rischio». E in segreteria ci sono 5 amministrativi su 13.
Le cattedre. Va meglio invece sul fronte degli insegnanti: nelle scuole capitoline da coprire resta “solo” il 10% delle cattedre vuote, comunque più di mille. Coperture che dovrebbero essere assicurate attraverso le operazioni di surroga di questi giorni e la chiamata diretta dei presidi delle scuole.
Le aule. A giugno, nelle scuole di Roma e provincia, mancavano all’appello ancora 232 aule (di cui 157 solo nella capitale). «La Provincia - sottolinea l’assessore alla scuola Daniela Monteforte - sta lavorando per risolvere i problemi della mancanza di aule in alcuni istituti romani. In modo da assicurare, prima dell’apertura delle scuole, il numero di classi necessario ad evitare disagi agli studenti e alle loro famiglie».
I presidi. Tra Roma e provincia saranno 33 le scuole, dalle materne fino alle superiori, (altre dieci nel Lazio) che avranno un reggente. Vuol dire che il dirigente di una scuola, si occuperà anche di un'altro istituto, dovendo coprire momenti cruciali come gli scrutini e le riunioni collegiali. Su 616 scuole di Roma e provincia il 5% sarà affidato a reggenti, il 34% a docenti prestati alla dirigenza con contratti annuali, i presidi incaricati, il resto a presidi di ruolo. A reggenza andrà ad esempio lo scientifico Nomentano, 1.350 studenti e due sedi. Reggenza anche per il liceo Peano e il professionale Diaz.
Edifici più sicuri. Ieri la regione Lazio ha stanziato oltre 16 milioni di euro per la sicurezza degli edifici scolatici di 73 comuni. In particolare alla provincia di Roma sono andati più di cinque milioni di euro.
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