da Messaggero Veneto
Domenica, 10 Settembre 2006I docenti si adeguano: abbandonato il “portfolio” spazio a schede e attestati
FIUME VENETO. I libri di testo 2006-2007 con i programmi riformati delle scuole dell’obbligo, sono un’eredità scomoda? Alcune maestre del circolo didattico di Fiume Veneto li sostituiscono con dispense, monografie e fotocopie. Il portfolio delle competenze individuali, ovvero l’ennesima invenzione burocratica misteriale riguardante il percorso scolastico degli allievi, dà l’allergia? Viene imbalsamato nel dossier o cartella, come fanno vari docenti del terzo circolo di Pordenone. Tutto regolare: il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni suona la campana a martello sul portfolio e resuscita la vecchia scheda, a pagella. E per gli scolari di terza media mette in cantiere l'attestato: un certificato che valuterà le competenze.
Tutte qui, le novità della scuola per 34 mila studenti provinciali alla vigilia del controesodo in classe? Come sarà la scuola, nei prossimi mesi? Sobria, il ministro insegna. Orfana della riforma Moratti, mette in cantiere il nuovo esame di Stato a formula mista nelle commissioni degli esaminatori. «Disapplicato il super-docente tutor, le scuole non dovranno compilare il portfolio - il segretario Flc-Cgil Carla Franza fa respirare di sollievo il 50% delle scuole provinciali - É esclusa la valenza pubblica e amministrativa del portfolio: declassato, per chi lo adotta, a materiale documentario». Restano le indicazioni nazionali della scuola dell’obbligo, come programmi? «Hanno carattere transitorio: è la parte meno chiara della nota del ministro Fioroni per l’avvio dell’anno scolastico e vogliamo cancellarla. I docenti, negli spazi dell’autonomia, possono utilizzare il 20% dell’orario-scuola per spazi di approfondimento e compensazioni tra materie, con frequenza obbligatoria. Aumenta il tempo lungo e si seppellisce l’orario “spezzatino” della riforma Moratti, nelle primarie. Una bella soddisfazione, anche se ci sono punti deboli».
Quali? «Manca un milione di euro nelle casse delle 49 scuole provinciali, cioè il 40% del fabbisogno. Un’eredità dei tagli del governo Berlusconi. Chiediamo che le schede di valutazione siano stampate da un prototipo nazionale, per bloccare il fai-da-te delle scuole. Urge portare l’obbligo scolastico a 16 anni, anche se il nostro obiettivo è innalzarlo a 18».
Riforma Moratti azzoppata in tutte le scuole del Pordenonese? Il sindacato invita i docenti provinciali a riflettere, per decidere strumenti e strategie didattiche. «Nessuno può decidere al loro posto: nemmeno i dirigenti – si rileva – Le forzature a mantenere in vita l’eredità dell’era Moratti, non saranno gradite».
Chiara Benotti
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