Contratto: a che punto siamo… ovvero “l’era delle vacche magre” Cari colleghi, riceviamo continuamente telefonate ed e-mail di insegnanti che vogliono sapere quando arriveranno i sospirati aumenti contrattuali e questo non fa altro che confermare quanto da noi più volte sottolineato e cioè che 1.400 € medie non bastano per arrivare a fine mese. Siete naturalmente a conoscenza del fatto che siamo molto distanti dagli stipendi europei, inoltre le nostre retribuzioni sono in discesa come valore reale dal 2002. Non tenendo minimamente conto di questi fattori, il Governo ha messo ben poche risorse sul piatto della bilancia (si parla di 75,00 € netti di aumento a regime, RPD compresa, per chi ha un’anzianità di 15-20 anni); per non parlare degli arretrati, che non saranno corrisposti per tutto il biennio 2006/07, ma solo per 11 mesi!!! Se la trattativa dovesse concludersi entro ottobre, avremo gli aumenti a partire da gennaio 2008. TABELLA AUMENTI LORDI PROPOSTI Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 27,89 € x 12 mesi 117,22 € x 11 mesi 139,19 € a regime Praticamente, tutto il 2006 e gennaio 2007 ci vengono sottratti dagli aumenti, in quanto la cifra “elargita” corrisponde, praticamente all’ indennità di vacanza contrattuale, dovuta per legge. Bisogna, inoltre, considerare che una parte degli aumenti è legata alla Finanziaria 2008 (ancora da presentare… e da approvare), una parte deriva da soldi che provengono o dal precedente contratto e che dovrebbero essere già nel nostro taschino, ovvero da tagli di organico ovvero dalla soppressa figura del Tutor di buona memoria morattiana. La situazione qui esposta è davvero al limite di ogni sopportazione, in quanto è da tempo che siamo costretti a subire riforme inconcludenti, offese e attacchi da parte dell’opinione pubblica e situazioni scolastiche ogni anno peggiori per i motivi che tutti conosciamo e, come se non bastasse, il Governo di turno, dopo aver messo la scuola italiana al primo posto nell’elenco delle priorità del Paese, naturalmente non mantiene le sue promesse pre-elettorali. Aggiungiamo, per completare l’informazione, che dovrebbe essere siglato anche il quadriennio normativo 2006-2009, con pochi, trascurabili cambiamenti rispetto al precedente. Infatti, per quanto riguarda la nostra proposta di contrattazione separata fra docenti ed ATA non è stata neppure presa in considerazione per l’opposizione delle altre Organizzazioni Sindacali, mentre alle nostre richieste di separazione del Fondo d’Istituto è stata opposta un’ assoluta contrarietà da parte della FLC CGIL, mentre c’è stato silenzio sulla nostra proposta di un tetto massimo di retribuzione accessoria a carico del Fondo d’Istituto. Silenzio assordante anche sulla nostra richiesta di favorire la formazione dei docenti in orario di servizio: siamo riusciti solo a far rendere detraibili, fino a 500 €, le spese affrontate per l’acquisto da parte dei docenti di materiale necessario per l’aggiornamento. Forse è per questo che nelle loro assemblee, anziché parlare di scuola, i sindacati confederali chiamano gli insegnanti ad esprimersi sul tema delle modifiche allo stato sociale: si vergognano di parlare di questo miserevole contratto, che non porterà alcun miglioramento, né economico né normativo, a favore di una categoria da loro così mal rappresentata. Per far tacere la voce della Gilda degli Insegnanti, poi, i Sindacati Confederali, lo SNALS, la UGL hanno firmato un protocollo d’intesa per modificare le regole della rappresentatività sindacale, cioè i criteri attraverso i quali si stabilisce chi può sedere al tavolo delle contrattazioni a livello nazionale, chi può indire le assemblee in tutte le sedi scolastiche, facendo arrivare ovunque la voce degli insegnanti italiani, la loro richiesta di una scuola migliore, che istruisca e che educhi e non disperda le poche risorse che le vengono assegnate in un supermarket di offerte di progetti che non servono ai nostri alunni (si pensi che per il Fondo d’Istituto, di cui la Gilda degli Insegnanti chiede l’eliminazione per far confluire tutte le risorse negli stipendi, facendo sì che siano anche pensionabili, si spenderanno nell’anno scolastico 2007/08 oltre 900 milioni di euro! Il doppio degli aumenti che ci vengono proposti per il biennio 2006/2007). In tanti ci chiedono come possiamo reagire a questo stato di cose e la nostra risposta non può che essere la stessa di sempre: lavoriamo insieme per compattare la categoria e, allora, le nostre azioni possono avere una buona efficacia. Ad esempio, il blocco delle visite d’istruzione avrebbe un enorme peso sull’economia nazionale ed ancora la richiesta di un decreto con il quale si possa rendere facoltativa l’adozione dei libri di testo (molti docenti affermano di poterne fare a meno) porterebbe dalla nostra parte l’opinione pubblica, e così via. Questi bei discorsi non servono però a nulla se non c’è il coraggio di dire basta e soprattutto se non c’è la voglia di comprendere che l’era delle vacche magre continuerà se non ci sarà un’inversione di tendenza che solo una categoria unita, consapevole della funzione “alta” che deve svolgere nella società, può fare. Non è più il tempo di affidarsi a quei sindacati che, volendo rappresentare tutti, a partire dai dirigenti scolastici, hanno sempre di più reso marginale ed impiegatizia la funzione degli insegnanti. BASTA LAMENTARTI: SE VUOI FAR RISPETTARE IL TUO VALORE ED I TUOI DIRITTI DI PROFESSIONISTA DELL’EDUCAZIONE ISCRIVITI ALLA GILDA DEGLI INSEGNANTI!
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