Crescono gli iscritti a scuola e si riducono gli insegnanti. Una scelta che fa male al lavoro, alla scuola ed ai diritti.L’esame delle diverse realtà territoriali mostra – a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico - situazioni pesantissime.
Riduzioni nel numero dei docenti, taglio degli insegnanti di sostegno a fronte di un incremento nel numero dei bambini disabili certificati, interruzioni di progetti di qualità in corso da anni in alcune province, autorizzazioni di classi a tempo pieno senza compresenza, una forte riduzione nei posti per quanto riguarda l’educazione degli adulti.
E l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
La Finanziaria per il 2007 ha imposto scelte sugli organici che si confermano pesanti e sbagliate.
Una situazione paradossale e drammatica nello stesso tempo:
* dal 2000 al 2006 gli studenti sono costantemente aumentati (+ 200.000 unità circa);
* oggi ci sono più studenti che dieci anni fa.
Questo significa che ogni risparmio attuato riducendo gli organici non solo non è supportato da dati oggettivi, anzi, ma produce una spesa molto maggiore per i pesanti e prolungati costi sociali che questo determina.
Noi metteremo in atto – con le altre organizzazioni sindacali confederali - tutte le azioni di contrasto per assicurare alle scuole le condizioni per un servizio di qualità e per garantire il diritto allo studio.
Nei casi più gravi (i diritti degli alunni disabili) non esiteremo, in assenza di risposte positive, ad attivare ricorsi alla magistratura.
A fine giugno è stata sottoscritta, fra Governo e sindacati, l’Intesa sulla conoscenza: lì si dice con chiarezza che, dal 2008, la stagione dei tagli all’organico dei docenti e dei lavoratori ATA è definitivamente chiusa e che sarà sostituita dalla programmazione, dal sostegno alla qualità, dall’esame dei dati oggettivi (es.: le dinamiche sulle iscrizioni) , da una logica non contabile sulle risorse professionali.
E’ necessario risolvere con urgenza i problemi che si stanno accumulando in modo pesantissimo sull’inizio di questo anno scolastico e, da subito, bisogna mettere mano alla realizzazione concreta degli impegni sottoscritti che comportano una rivoluzione a 360° rispetto alle politiche di spesa conosciute negli ultimi quindici anni.
Roma, 30 agosto 2007
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