MATURITA’ / La maggior parte delle commissioni ha preferito questa formula
I quiz sono la terza prova più scelta

ROMA - Con la terza prova, preparata direttamente dai commissari, su non più di cinque discipline, i 480 mila ragazzi della maturità 2003 ieri si sono lasciati alle spalle gli scritti. La parte più dura dell’esame è fatta. Gli orali dovrebbero partire fra il 30 giugno e il primo luglio, subito dopo la correzione degli elaborati. I colloqui cominceranno con la discussione della tesina presentata dal candidato, per spaziare poi su tutte le materie dell’ultimo anno. Anche stavolta la maggior parte dei docenti, il 43,4 per cento, ha scelto i quesiti a risposta aperta. Nei licei la percentuale è salita al 49,9. I quesiti a risposta chiusa, i cosiddetti test, hanno ottenuto un gradimento del 20 per cento, con una forte accentuazione negli istituti professionali (26,4). A seguire la tipologia mista di quesiti e test e la trattazione sintetica di argomenti. Saranno, invece, note a metà settimana le scelte effettuate dalle Commissioni dei licei artistici e degli istituti d’arte, dove è ancora in corso la seconda prova che dura da tre a cinque giorni.
«Dalle rilevazioni compiute dagli ispettori negli istituti sede di esame - si legge in una nota del ministero dell’Istruzione che ha svolto un’indagine nel 76 per cento delle commissioni - è emerso che la grande maggioranza degli studenti ha ritenuto la terza prova formulata in maniera chiara e coerente con il programma svolto». Le commissioni potevano scegliere tra varie tipologie: «trattazione sintetica» di argomenti (non più di cinque), quesiti a risposta singola (da dieci a quindici) o multipla (da 30 a 40), problemi scientifici «a soluzione rapida» (non più di due), analisi di casi pratici e professionali (non più di due) o sviluppo di un progetto o di una esperienza di laboratorio.
Il voto finale, espresso in centesimi, è la somma delle diverse componenti dell’esame. Ciascun candidato ha a disposizione fino a un massino di 20 punti per il credito scolastico, che corrisponde all’andamento degli studi negli ultimi tre anni. Gli scritti possono valere fino a 45 punti, ripartiti in uguale misura tra le tre prove, da 0 a 15 punti ciascuna. Uno scritto, per raggiungere la sufficienza, deve ottenere almeno 10 punti. Con gli orali si possono portare a casa fino a 35 punti. Per la sufficienza ce ne vogliono almeno 22. C’è poi un «bonus» di cinque punti che i commissari possono attribuire al candidato in aggiunta al voto finale a condizione che il ragazzo abbia un credito di almeno 15 punti e abbia ottenuto un risultato di almeno 70 punti nelle prove d’esame.